Ho 23 anni e niente da perdere

Ho 23 anni e niente da perdere - Francesco Renna

Questa è una cosa che ho scritto circa tre anni fa su un foglio. Mi ha colpito e ho pensato fosse bello condividerla su internet.
Buona lettura.

Cos’avrò, se la notte mi dà nostalgia, se non ho fantasia, non posso scegliere …
Ogni volta, ogni maggese, che ritorna a dar vita a un seme, sarà vita nuova anche per me!

Ma vi ci vedete, nelle vostre casette, al sicuro, protetti dal freddo, protetti dal caos, immuni dagli sguardi altrui, che cercate in tutti i modi di essere la parte di voi stessi che si lascia andare, che non ha paura del giudizio altrui, non ha bisogno di truccarsi e di sistemarsi a dovere.

Fate una piccola prova e mettetevi davanti allo specchio, così come ho fatto io stasera e scommetto che alla maggior parte di voi verrà voglia di partire per un posto esotico, lontano dalla “civiltà”, a vivere il mondo, quello vero, così come ci è stato dato.
Io vorrei tanto avere il coraggio di farlo … ho 23 anni e niente da perdere.

Avevo in testa delle idee glocali. Eh sì, perché parlare di globale ormai è abbastanza scontato, visto che l’essere umano in questo momento ha due impulsi: il primo è la tendenza a volere condividere la sua esperienza sociale con più persone possibile; il secondo quello di rinchiudersi in casa a guardare la TV con la famiglia.
In sostanza, quanto più il mondo si unisce, più sente il bisogno di avere il proprio tempo nei propri spazi.
Il mondo fa paura, il mondo costa, il mondo non è solo la vacanza a New York di due settimane, ma anche il viaggio che fanno le banane per arrivare in Italia o il tragitto che percorre una formica per portare il cibo sottoterra.
Il mondo è uno spazio relativo, fatto di esseri umani che si percepiscono grandi nelle proprie case e che allo stesso tempo non comprendono l’immensità del mondo, la sua forza, il potenziale che offre.
Il vero problema è che ormai esiste un mondo esterno scomodo, fatto di traffico e di gente che ostacola i nostri obiettivi e i nostri standard qualitativi quotidiani, ma al tempo stesso esiste anche un mondo interno adibito a zona relax, a zona pensiero o a zona chiacchiera su Facebook.